Fatto da me

Il mio primo corso su Skillshare: calligrafia con la Pilot Parallel Pen

Udite udite, sto riuscendo a tenere fede a uno dei famigerati buoni propositi di inizio anno. Si trattava di prendere un po’ più sul serio la passione per la calligrafia, hobby per il quale mi sono attrezzata con numerosi strumenti tra inchiostri e penne, ma che aveva bisogno di passare al livello successivo. Che significa: fare dei corsi.

Calligrafia e lettering stanno suscitando molto interesse ultimamente, e il web è pieno di bellissime immagini, tutorial, eserciziari da stampare e video più o meno dimostrativi. Ma riuscire a mettere insieme tutti questi spunti senza avere una guida, almeno per me, è faticoso e frustrante. La cosa migliore sarebbe, ne sono strasicura, andare a lezione con un insegnante qualificato, per esempio frequentando i corsi dell’Associazione Calligrafica Italiana. Prima o poi lo farò però, per motivi di impegno, tempo e orari, al momento per me è impossibile.
Inoltre ho un interesse specifico, e cioè imparare a padroneggiare le mitiche, meravigliose Pilot Parallel Pen. E per farlo ho trovato una soluzione che consiglio a tutti: i tre corsi di Alice Young su Skillshare.

Primo, che cos’è Skillshare. Skillshare è una piattaforma che raccoglie corsi video su una quantità di argomenti, soprattutto design, fotografia, moda, tecnologia, comunicazione digital. Skillshare è a pagamento, e questo vuol dire qualità. Io ormai ho chiuso con la fase del trovo-io-tutto-gratis, e preferisco pagare per formazione/risorse/materiali se questo vuol dire risparmiare tempo e trovare proposte più complete e migliori. Si tratta di 100 euro circa all’anno per una marea di corsi ben fatti, con insegnanti che ti danno feedback, con progetti ed esercitazioni inclusi.
Il primo mese su Skillshare (o i primi 3, se ci si iscrive tramite una delle promozioni che spesso si trovano linkate in giro) è gratuito: occorre registrare subito la propria carta di credito, dalla quale verrà prelevata automaticamente la quota di iscrizione alla fine del periodo di prova (quindi, se non si vuole proseguire a pagamento, bisogna ricordarsi di disiscriversi prima che venga fatto l’addebito).
Naturalmente i video non si possono scaricare, mica sono fessi. Però, tramite l’app per dispositivi mobili, si possono seguire anche offline, che è molto comodo.

Ma veniamo ai corsi che ho fatto. Li consiglio davvero a tutti coloro che vogliono divertirsi con le Parallel Pen. Questi strumenti, in mano a professionisti incredibilmente bravi come Luca Barcellona o Seb Lester, sembrano tanto semplici e divertenti da usare. Non è proprio così. Il fatto che montino le cartucce rende le Parallel Pen più accessibili rispetto alle penne da intingere nell’inchiostro, ed è vero che sono molto godibili per i principianti. Però vanno sapute maneggiare, i movimenti non sono quelli della normale scrittura a mano. Quindi per imparare servono delle indicazioni che, lo ripeto, è difficile ricavare dai forum di discussione o dalle mille dimostrazioni di abilità che si trovano facilmente su Youtube.

Su Skillshare ho seguito tre corsi della calligrafa canadese Alice YoungStrong Lines: Getting Comfortable with the Pilot Parallel Calligraphy PenStrong Lines 2: Colour & Curves with the Pilot Parallel Calligraphy PenStrong Lines 3: The Gentle Gothics.
Suggerisco caldamente di seguirli tutti e tre, anche se è solo nell’ultimo che si comincia a parlare di lettere e calligrafia.
Si parte dalle basi, cioè come aprire le penne, smontarle, cambiare le cartucce e pulirle; quali carte e quali inchiostri usare – o non usare; quali possibilità si aprono variando pressione, inclinazione, velocità, movimento.
Alla fine di ogni corso è proposto un progetto, che si può realizzare più o meno secondo le guide e le indicazioni fornite, e poi si può caricare sul sito se si vuole un feedback dall’insegnante o dagli altri partecipanti.
Occhio che i corsi sono in inglese e senza sottotitoli. Ma vi assicuro che Alice parla in modo chiaro e senza accenti strani, quindi anche io, che non posso vantare certificazioni ma solo qualche anno di binge watching di serie tv in lingua originale, non mi sono persa una parola.

calli

Dopo aver seguito il primo corso ci ho messo un po’ a trovare l’ispirazione per il mio progetto. La richiesta era quella di disegnare un tatuaggio incorporando i segni dimostrati durante le lezioni. Mi sono decisa a buttar giù qualcosa dopo aver seguito anche il secondo e terzo corso, e l’idea molto banalmente è arrivata per San Valentino: ecco quello che potrebbe essere un tatuaggio a forma di cuore, realizzato soprattutto con segni che – a parte la parola Love – non sono lettere, ma le ricordano.

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Quello che vedete sopra è il risultato digitalizzato e instagrammato, l’originale è realizzato con inchiostro nero su foglio bianco. È tutto tranne che perfetto, ma una volta fatti e rifatti tutti gli esercizi ho notato grandi passi avanti rispetto alle prime prove. Ed è davvero rincuorante, e motivante, vedere che con la pratica si migliora davvero, in modo visibile. Poi certo, facendo ore e ore di esercizi si possono raggiungere precisione e uniformità, perché si costruisce quella che Alice chiama “muscle memory”, ma la cosa più difficile rimane progettare qualcosa che abbia senso. A me piacciono solo alcune parti del disegno che ho fatto, mentre molte altre le trovo disarmoniche, anche perché in alcuni casi non sapevo bene come riempire gli spazi, cosa disegnare, come orientare i tratti.
Tutte cose su cui devo lavorare un sacco: e ho tantissima voglia di farlo.

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